Ilaria Bonacossa direttrice della fiera internazionale d’arte contemporanea Artissima di Torino e Laura Garbarino, consulente d’arte contemporanea sono le ospiti dei Venerdì della Fondazione Uspidalet il 22 ottobre a Palazzo Monferrato di Alessandria.
“L’artista – dicono – è in continuo dialogo con il futuro, vede anche là dove al momento non si scorge nulla, intuisce, percepisce ne ha cura. Per questo è così importante riconoscere il valore di un patrimonio culturale ed artistico, ed in un paese come l’Italia, dove ce ne è moltissimo, soprattutto del passato, a volte risulta difficile riconoscere l’arte del presente”.
Saranno queste due donne esperte del mercato internazionale d’arte contemporanea ad introdurci alla lettura di una visione laterale, trasversale ad alcune dinamiche sociali e politiche che l’arte contemporanea ci offre.
L’analisi fra il valore estetico e valore economico di un’opera è cruciale per comprendere il senso complessivo della produzione artistica come fenomeno peculiare della cultura contemporanea.
Gallerie, case d’asta, fiere, editoria, musei, mercanti, critici, direttori di musei, collezionisti e curatori: il sistema dell’arte contemporanea è articolato in strutture e circuiti di produzione, circolazione, vendita e valorizzazione culturale complessi e internazionali, all’interno dei quali numerosi attori giocano diversi ruoli di sinergia o antagonismo.
Quadri, sculture, installazioni, arte ambientale e pubblica, arte post-Internet: l’arte contemporanea ha acquisito nell’ultimo secolo un vocabolario complesso. Come possiamo capirne di più, in modo da comprendere anche la realtà nella quale siamo immersi? In una dinamica sempre più internazionale – anche in tempi di crisi – sorgono ovunque mostre, musei e collezioni. Un’espansione solo mercantile o si può riconoscere che nell’arte contemporanea c’è ancora poesia? Cosa siamo disposti a definire arte? Come funziona il sistema che le attribuisce valore?